Gli studi di Pavlov su comportamento e apprendimento dei cani
Secondo gli esperimenti condotti dal fisiologo russo Ivan Pavlov nel campo dell'apprendimento e del comportamento dei cani, si evidenzia l'associazione tra stimoli e come i cani (e altri animali) possano sviluppare risposte e riflessi condizionati in risposta a specifici segnali o stimoli che sono stati associati a esperienze passate. «Una teoria che non funziona, o meglio non funziona quasi mai nella pratica - prosegue Reali -. Perché il cane ha una mente che rielabora il comportamento, gli stimoli, il contesto e in questo processo si sviluppano la sua percezione e le sue emozioni».
Il cane dimostra di avere un sistema emotivo complesso
Si tratta, dunque, di un dialogo complesso tra informazioni che il cane recupera dal mondo esterno e rielabora. Un meccanismo che sottolinea quanto questi animali possiedano un sistema emotivo complesso, simile a quello degli esseri umani. Secondo la teoria di Panksepp gli animali hanno una serie di emozioni primarie innate che si riflettono nei loro comportamenti e nel funzionamento cerebrale. «Questo perché le emozioni fanno parte del cervello rettiliano (che abbiamo anche noi esseri umani) ovvero la regione più primitiva e antica del cervello, coinvolta nella regolazione di funzioni vitali e comportamenti di base - spiega Reali -. Qui dimorano le emozioni e sono proprio loro a garantirci la sopravvivenza, permettendoci di rispondere alle situazioni che si affrontano».
Comportamenti e emozioni, viaggiano insieme
Diventa chiaro che se il lavoro con il cane si concentra solamente sul comportamento, senza andare ad indagare e comprendere l’emozione che porta l’animale a rispondere in un determinato modo, non si ottiene nulla. «Ottenere non sotto il punto di vista di mera performance, ma di vivere bene con il proprio cane - prosegue Reali -. Se abbiamo un cane che ha delle emozioni che lavorano in modo disfunzionale, non sono adattative e integrative col contesto farò fatica a vivere con lui».
I cani provano rabbia, paura, tristezza, gioia, gelosia, attesa...
I cani hanno dimostrato di poter sperimentare una gamma di emozioni, inclusa la paura e la rabbia, la tristezza e la gioia, la sorpresa e l’attesa, il disgusto e l’accettazione, ma anche emozioni secondarie come la vergogna, la rassegnazione e la gelosia. «È importante sottolineare che non sempre si può lavorare su tutte le emozioni - chiude Reali -. Se parliamo di un trauma dipende se riusciamo a superarlo oppure no, se riusciamo a capire perché, come e cosa fare. Talvolta dopo aver provato di tutto serve un po’ di sana accettazione».
Comments